Pompei come una smart city, efficiente e sostenibile: uno scenario che potrebbe non essere troppo lontano. Uno dei più importanti siti archeologici, d’Italia e del mondo, è infatti oggetto di un intervento di infrastrutturazione tecnologica unico nel suo genere finalizzato alla creazione di uno Smart Archaeological Park. Una convenzione operativa tra Mibact e CNR ha dato il via al progetto Smart@Pompei che ha come obiettivo ultimo la gestione “intelligente, sostenibile e inclusiva” del Parco Archeologico. Un intervento a 360° che vede anche il coinvolgimento di imprese private e coniuga tutela, valorizzazione e protezione del patrimonio.
L’INTERNET OF THINGS PER CONCILIARE TUTELA E SICUREZZA
Tutti gli aspetti di gestione dell’area vengono interessati dal progetto: dai consumi energetici al monitoraggio della stabilità delle strutture; dalla sicurezza dei visitatori all’accessibilità delle persone con disabilità sensoriale e cognitiva. “A Pompei stiamo realizzando un dimostratore tecnologico, un modello integrato attraverso le tecnologie IoT, l’Internet of Things, per il controllo e la gestione della sicurezza delle persone e dei monumenti sia in condizioni normali che di emergenza – spiega Luca Papi del CNR – La dorsale principale di questo modello è la rete a fibra ottica posata all’interno dei cavidotti usati dalla videosorveglianza e dall’impianto di illuminazione già esistente. Il sistema è gestito da un Intelligent operation center (IoC), una sorta di cervello che aggrega le informazioni raccolte dalla sensoristica distribuita all’interno del parco archeologico”.
Una corposa reti di sensori, infatti, consente di monitorare in tempo reale le deformazioni del terreno, il rischio idrogeologico e la qualità dell’aria. Ad esempio, il Tempio di Venere e la Domus che ospita l’affresco dei Casti Amanti vengono controllati con interferometria SAR, ovvero da satellite per verificare la stabilità delle strutture e i rischi connaturati al dissesto idrogeologico.
LA POMPEI SMART: TRA FIBRA OTTICA E BRACCIALETTI SMART
Alla rete in fibra ottica si accompagna anche una copertura wifi della città antica di Pompei, circa 66 ettari, con oltre 100 tra accesspoint e antenne direzionali.Nei suoi sviluppi inoltre, Smart@Pompei prevede la realizzazione di un braccialetto intelligente. In una prima fase, sarà utilizzato solo dagli utenti con disabilità. Il braccialetto, dotato di chip elettronici, è immaginato come un devicedi comunicazione: la “control room” potrà essere in ogni momento in contatto con i visitatori disabili e comunicare con loro. Allo stesso tempo il braccialetto fornirà tutta una serie di informazioni utili alla fruizione, come contenuti da riprodurre in modalità audio o video a seconda del tipo di disabilità. In una seconda fase il braccialetto verrà esteso a tutti i visitatori, consentendo la raccolta di una mole di dati utili a migliorare l’esperienza di fruizione.
GLI INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI
Non mancano naturalmente gli interventi per l’ottimizzazione dei consumi energetici. Tra questi va citato innanzitutto il nuovo impianto di illuminazione perimetrale a led che, da solo, ha determinato una riduzione dei costi di circa il 70%. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di nuove cabine elettriche e il rifacimento di impianti di illuminazione interna sempre mediante l’utilizzo di led. Sono previsti, inoltre interventi di produzione di energia elettrica attraverso coperture a pannello solare e con tegole fotovoltaiche.
“Ora siamo nella fase di integrazione e connessione di questi device e componenti tecnologiche – dice Alberto Bruni del Segretariato generale del Mibact – Contiamo di arrivare alla realizzazione del prototipo entro quest’anno. Nella fase successiva il prototipo sarà esteso all’intera area e poi potrà essere replicato in altri contesti culturali e ambientali”.
“Alcuni degli interventi – conclude Bruni – come il nuovo impianto di illuminazione perimetrale a led e la nuova rete WiFi sono stati realizzati grazie al cofinaziamento tra Unione Europea e governo italiano per il Grande Progetto Pompei. Mentre il processo che abbiamo attivato per Smart@Pompei è fondamentalmente un investimento in risorse umane, ovvero nel personale impiegato, sia interno sia delle aziende partner che, a seconda dell’expertise, stanno mettendo a disposizione le proprie eccellenze”.