G Chir Vol.
26 - n. 1/2 -
pp. 21-24 casistica clinica
Gennaio - Febbraio 2005
Il
trattamento chirurgico del chemodectoma carotideo:
nostra
esperienza
S. De Fazio, C. Destito, T. Cozza, M. Mercuri, A. Di Giorgio, A. Wiel Marin
Riassunto: Il trattamento chirurgico del chemodectoma carotideo: nostra esperienza. S. De Fazio, C. Destito, T. Cozza, M. Mercuri, A. Di Giorgio, A. Wiel Marin Il chemodectoma
carotideo è una neoplasia che interessa la
biforcazione delle carotidi, di non frequente riscontro, ma di grande
importanza per i problemi chirurgici e diagnostici che comporta. In questo
lavoro sono riportati tre casi di chemodectoma
osservati e trattati chirurgicamente. |
Summary: Surgical treatment of carotid chemodectoma:
our experience. S. De Fazio, C. Destito, T. Cozza, M. Mercuri, A. Di Giorgio, A. Wiel Marin Carotid
chemodectoma is a tumor
that affects the bifurcation of the carotids. It is not a frequent event, but
it has great importance for surgical and diagnostic problems involved. In
this article three cases of chemodectoma observed
and surgically treated are reported. |
Key Words: Chemodectoma - Carotide - Chirurgia.
Chemodectoma
- Carotid - Surgery.
Premessa
Il chemodectoma (o paraganglioma) carotideo è una neoplasia capsulata che origina dal glomo carotideo e tende ad accrescersi avvolgendo i vasi carotidei.
Il glomo carotideo
è una formazione ovoidale di 5-
L’interesse della chirurgia per il glomo carotideo è legata alla necessità di trattare i rari tumori a origine da questa struttura.
Pazienti e metodi
Sono giunti alla nostra
osservazione 3 pazienti (1 maschio e 2 femmine) affetti
da chemodectoma carotideo.
L’età era di 63, 48 e 50 anni. I pazienti presentavano una tumefazione latero-cervicale comparsa da
Caso n. 1
P.B., sesso
maschile, 63 anni, giunto all’osservazione per l’accrescimento di una
tumefazione laterocervicale destra, comparsa 15 anni
prima e completamente asintomatica.
L’ecografia
evidenziava una massa disomogenea di circa
All’intervento
era presente una massa di circa
Caso n. 2
M.A., sesso
femminile, 48 anni, da 15 anni era portatrice di una tumefazione modicamente
dolente in regione latero-cervicale sinistra di circa
L’anamnesi
risultava positiva per una familiarità della lesione;
infatti, in 4 sorelle era stata fatta diagnosi di chemodectoma
carotideo e due di esse erano state sottoposte ad
interventi presso altri centri: in un caso con esito positivo, nell’altro con
complicanze legate a lesioni vascolari carotidee,
residuate in emiplegia ed afasia.
All’esame
obiettivo era presente una tumefazione ovoidale lungo il margine anteriore
dello sternocleidomastoideo sinistro, di consistenza
aumentata rispetto ai tessuti circostanti, non pulsante e spostabile rispetto
ai piani sotto- e sovrastanti.
Alla
TC era presente una massa tondeggiante, con area centrale ipodensa, situata a
livello della biforcazione carotidea.
All’intervento
è stata asportata una neoformazione nodulare del diametro di
Caso n. 3
A.R., sesso
femminile, 50 anni; aveva notato da circa 3 anni una formazione laterocervicale-sottomandibolare destra, progressivamente
ingranditasi fino a raggiungere le dimensioni di circa
La
paziente non accusava alcun sintomo soggettivo, tranne una sensazione di ingombro nella sede della formazione. L’ecografia
evidenziava la presenza di massa ovoidale disomogenea, ben vascolarizzata.
Si
procedeva quindi all’escissione del tumore, costituito da una massa ovoidale di
circa
Risultati
L’esame istopatologico in tutti i casi ha consentito la diagnosi di chemodectoma carotideo, evidenziando aspetti pleomorfi ed invasione vasale; i linfonodi sono risultati esenti da localizzazione neoplastica.
Non sono state riportati mortalità chirurgica, né deficit cerebrovascolari (in nessun caso è stato necessario ricorrere a clampaggio carotideo).
Il follow-up a 24 mesi non ha dimostrato recidive locali o metastasi a distanza.
Discussione
I tumori del glomo carotideo sono neoplasie estremamente
rare. A partire dalle prime osservazioni di Reigner nel 1880 e di Marchand
nel 1891, attualmente esistono poco più di mille segnalazioni (5-7). Mulligan nel
Si tratta di neoplasie che non hanno preferenza di sesso e colpiscono prevalentemente l’età media (range 25-75 anni, media 45 anni); sono descritti anche casi insorti nell’infanzia (8, 9). Nel 5-10% dei casi è stata dimostrata una tendenza alla distribuzione familiare ed alla multicentricità (9); secondo alcuni autori sarebbe verosimile una trasmissione autosomica dominante, a penetranza incompleta.
Alcuni studi hanno osservato una distribuzione geografica di tale tumore prevalente in zone montagnose (Ande Peruviane, Colorado, Città del Messico); sarebbe pertanto avvalorata l’ipotesi secondo cui l’ipossia cronica stimoli il glomo carotideo, favorendo iperplasia e successivamente trasformazione neoplastica (13-15).
Il chemodectoma
carotideo è strettamente aderente all’avventizia
dell’angolo carotideo, divarica la biforcazione e
disloca la carotide esterna lateralmente. In genere ha dimensioni ridotte
(diametro tra 3 e
Si tratta di un tumore in genere asintomatico, che determina l’insorgenza di una sintomatologia compressiva sulle strutture circostanti soltanto quando raggiunge dimensioni ragguardevoli. Di regola il paziente si accorge casualmente di una massa, il più delle volte all’angolo della mandibola, che si accresce negli anni. Sintomo abbastanza comune è la raucedine legata ad una azione compressiva sull’ipofaringe; altri sintomi presenti in percentuale diverse sono legati ad eventuale interessamento di nervi cranici (vago, ipoglosso)(16).
All’esame obiettivo il collo appare deformato dalla presenza di una formazione, talvolta pulsante, localizzata in prossimità dell’angolo mandibolare, spostabile in senso antero-posteriore ma non in quello verticale e ciò a causa delle aderenze avventiziali.
L’ecografia è utile nella diagnosi differenziale di aneurisma carotideo, patologia tiroidea e linfoadenopatia cervicale. L’angioTC, specie se con tecnica spirale, consente di precisare i rapporti e l’estensione della lesione, che di solito appare come una massa solida, più o meno omogenea, riccamente vascolarizzata e con margini ben definiti (Figg. 1 e 2). Assolutamente caratteristica appare 1’angiografia per la vascolarizzazione della neoformazione, che causa enhancement del mezzo di contrasto durante la fase capillare, fornendo la tipica immagine “a fiocco di cotone” divaricante la biforcazione carotidea (8).
Per quel che riguarda il comportamento biologico, si tratta generalmente di neoplasie ad evoluzione benigna, malgrado siano stati segnalati in letteratura alcune forme sarcomatose, casi di recidiva locale e di metastasi dopo asportazione chirurgica. Non è possibile, tra l’altro, differenziare istologicamente i tumori a crescita lenta da quelli a comportamento aggressivo; l’unico segno certo di malignità è il riscontro di metastasi linfonodali (17-19).
Considerando le incertezze circa l’attribuzione istologica di malignità e la comprovata refrattarietà alla terapia radiante, possiamo concludere, in accordo con altri Autori (20, 21), che il trattamento di scelta del chemodectoma è l’intervento chirurgico con finalità di exeresi completa, comprendendo anche la linfoadenectomia del collo in caso di reperto di linfoadenomegalie.
Conclusioni
I risultati ottenuti dimostrano che i chemodectomi carotidei possono essere generalmente asportati mantenendo l’integrità del complesso carotideo. È indicata
la rimozione anche di piccole masse tumorali, per la potenziale incidenza di metastasi.
È necessaria in tutti i casi l’escissione completa,
che in caso di trattamento precoce dà risultati soddisfacenti, mentre se tardiva risulta spesso complessa e rischiosa.
È opinione comune che tale chirurgia dovrebbe essere eseguita solo nei centri che abbiano una padronanza completa della problematica della chirurgia del collo.
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