Santovecchi, Patrizia (2014) La secolarizzazione e l'eclissi del sacro. Profiling. I profili dell’abuso, 5 (1). ISSN 2282-3867
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Abstract
La religione da sempre, fonte di norme coesive tra gli individui, rende plausibile la realtà scongiurando l’anomia sociale. Oggi con il pluralismo religioso vi sono varie “strutture di plausibilità” in concorrenza tra loro. Inoltre, poiché la religione non incide più come un tempo sulla formazione di una cultura sociale, non si propone più come una realtà decisamente importante, ma può essere adottata o rifiutata a piacimento; da qui l’idea, vera o presunta, della volontarietà. Dalla metà del secolo scorso si è assistito ad un proliferare di piccoli gruppi o vere e proprie organizzazioni “multinazionali”: culti vari, alcuni dal sapore esotico altri di tipo magico. Molti promuovono dottrine sincretiste di tipo esoterico-iniziatico; ma tutti si dichiarano depositari di “verità” assolute o di “conoscenze” superiori. Questo crescente numero di gruppi e formazioni religiose, prevalentemente a carattere settario, ha costretto gli osservatori sociali a constatare che i fenomeni religiosi non erano residuali, ma davano origine a nuove forme del sacro che non potevano essere ignorate.
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