D'Auria, Stefano (2018) L'evoluzione dell'istituzione manicomiale giudiziaria in Italia tra paradigmi psichiatrici e giuspenalistici. Luci ed ombre all'esito dell'importante riforma del 2012. Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza, XII (2). pp. 12-26. ISSN 1971-033X
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Abstract
Sin dall’epoca classica c’è stata l’esigenza di riservare a coloro che commettevano reati a causa di patologie e problemi mentali un trattamento differente - perché non responsabili dei loro atti - rispetto ai criminali “normali”. Parimenti era avvertita la necessità di tutelare la società da questi soggetti, potenzialmente molto pericolosi. Per tali ragioni, in Italia, alla fine dell’Ottocento, con un certo ritardo rispetto ad altri Paesi, sono stati istituiti i manicomi criminali. La creazione e lo sviluppo di questi istituti è avvenuto adottando modelli e paradigmi provenienti dalla scienza psichiatrica e da quella giuridica. Nel 2012, con la storica Legge 9/2012, gli istituti manicomiali giudiziari sono stati abrogati. Hanno avuto circa 150 anni di vita nel corso dei quali sono stati accompagnati da intensi e continui dibattitti inerenti la loro necessità e la loro organizzazione. Attualmente, nonostante il superamento di queste strutture, i dibattiti e le polemiche sui motivi che hanno indotto alla loro istituzione non si sono placati.
Item Type: | Article |
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Additional Information: | Titolo anche in francese e in inglese |
Uncontrolled Keywords: | psychiatric prison; psychiatry; imputability |
Subjects: | 300 Scienze sociali |
Depositing User: | Prof.ssa Raffaella Sette |
Date Deposited: | 03 Aug 2018 07:40 |
Last Modified: | 03 Aug 2018 07:40 |
URI: | http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/18142 |
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