Violante, Crescenzo (2014) Metodi geofisici per la fruizione e protezione delle risorse culturali sommerse. Technical Report. CNR-IAMC, Napoli. (Unpublished)
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Abstract
I paesaggi culturali sottomarini rappresentano un interessante argomento di studio la cui definizione, così come per i paesaggi emersi, richiede un approccio multidisciplinare che unisca fattori fisici e antropici (costruzione del paesaggio), elementi spaziali (descrizione del paesaggio) e filtri sociali e culturali (percezione del paesaggio). Tali aspetti risultano, inoltre, fortemente connessi ad appropriati strumenti di pianificazione e di caratterizzazione economica, culturale e ambientale. Dal punto di punto di vista socio-culturale la questione principale riguarda la percezione umana delle aree sottomarine la cui fruizione risulta circoscritta e limitata dalla scarsa visibilità. I concetti di panorama, o di prospettiva, punto di vista e belvedere non sono applicabili in ambiente marino. Inoltre solo poche persone hanno l'opportunità di osservare tali paesaggi in situ. Tuttavia i paesaggi sottomarini esistono e, in larga misura, sappiamo come rappresentarli. La rappresentazione è sicuramente un aspetto fondamentale in quanto può fornire un accesso completo e complessivo al mondo subacqueo. Diverse procedure di catalogazione, mappatura e classificazione sono stati sviluppate negli ultimi decenni dalla comunità scientifica per rappresentare il paesaggio sottomarino. Gli schemi di classificazione degli habitat marini a scala locale e regionale attualmente usati si basano su dati geologici, fisici e idrografici disponibili combinati, ove possibile, con i dati ecologici e consentono la costruzione di mappe a valenza ecologica dei fondali marini. Mappe e classificazioni sono cruciali per lo sviluppo di strategie per la conservazione degli ecosistemi e dei paesaggi culturali marini, e per ragioni legate alle politiche gestionali e ambientali di tali sistemi. Tra i metodi attualmente utilizzati per la caratterizzazione e mappatura dei fondali quelli basati su tecniche geofisiche forniscono importanti strumenti sia da un punto di vista ecologico che culturale. Essi forniscono informazioni sulla fisiografia, la composizione del substrato e sul posizionamento e lo stato degli ambienti bentonici. Allo stesso modo metodi e tecniche di geofisica marina sono molto efficaci per l'identificazione e lo studio di oggetti e relitti e di siti archeologici sommersi. In questo rapporto tecnico viene evidenziato che le risorse culturali e naturali non vanno considerate in modo separato e che un approccio corretto alla conoscenza dei paesaggi culturali sommersi deve tener conto dei rapporti esistenti tra risorse biotiche e abiotiche anche sulla base dei caratteri geofisici dei fondali investigati.
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