Bunker WESTSTAR

Paolucci, Gregory and Orlandi, Giuseppe and Sacchiero, Gianmarco Bunker WESTSTAR. Technical Report. CNR -- URP. (Unpublished)

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Abstract

Il Bunker West Star, o Stella d’Occidente, era il centro di comando FTSAE (Forze Terrestri Alleate del Sud Europa). Fu progettato nel periodo della Guerra fredda, tra il 1958 e il 1960 e costruito tra il 1960 e il 1966, come difesa da un possibile attacco durante una guerra atomica e per la coordinazione delle principali manovre da parte della NATO. Situato ad Affi, un piccolo paese di poco più di 2000 abitanti, dista circa 25 chilometri dalla città di Verona. Uno dei bunker antiatomici più grandi d’Italia, una vera e propria cittadella sotterranea, si estende per circa 13000 metri quadrati, a 200 mt. al di sotto della cima del Monte Moscal e 200 mt. al di sopra del livello del mare. L’ampiezza della parte operativa è di 4000 mt. quadrati, 4000 per le apparecchiature e 5000 tra tunnel e ingressi. La struttura si divide per la maggior parte in due livelli, con altezza complessiva di 12 mt., e solo nella sala comandi raggiunge la quota di tre livelli: un piano terra, un primo piano e un ulteriore livello al di sotto del piano terra, caratterizzato da una serie di cunicoli dedicati alle strutture, agli impianti e al passaggio dei cavi. Per accedervi si possono utilizzare due ingressi, Alfa e Beta, collegati tra loro da un unico grande tunnel, oppure da un’uscita di emergenza situata raggiungibile tramite una galleria in salita lunga 400 mt. Costruita dentro ad una montagna, la base West Star, garantiva la protezione da attacchi batteriologici e chimici e poteva resistere a una bomba atomica da 100 kiloton, (la bomba di Hiroshima fu 15 kiloton). In situazione di emergenza il bunker poteva garantire la sopravvivenza di 400 uomini per almeno 3 mesi. Al centro di Comando della base si accede attraverso una porta antiatomica, a metà della galleria. Qui si trovano diversi locali, tra cui la 8 Sala Operativa della Difesa Aerea, l’Ufficio di Sicurezza, la Joint Conference War Room. Presenti anche bar, locali per lo svago, palestra, mensa, infermeria, barbiere, dormitori e bagni. Durante il periodo di normale attività, il numero delle persone ospitate variava dalle 150 alle 500 unità, proveniente da sei differenti nazioni. Il bunker West Star tra il 1966 e il 1991 svolse un ruolo fondamentale per il mantenimento della pace: conteneva sofisticati apparati delle trasmissioni, che in caso di guerra avrebbero collegato lo staff militare delle Forze Terrestri Alleate Sud Europa con i comandi superiori e le truppe sul terreno. In caso di attacco avrebbe avuto la responsabilità del controllo di tutte le operazioni strategiche tra i confini nord- orientali, dall’Italia fino all’allora Jugoslavia. Fino agli anni ’90 West Star rimase sotto il controllo del Comando delle Forze Terresti Alleate del Sud Europa. Dopo la fine della Guerra Fredda però il suo ruolo perse notevolmente di importanza: non vi era più la paura di un attacco nucleare e i nuovi centri operativi potevano ospitare un gran numero di persone. West Star rimase operativa però per molto tempo anche dopo la fine della Guerra Fredda, perché non ci fu subito la possibilità di poter spostare i sistemi di comunicazione presenti e poter collocare entrambi i centri di comando, quello di difesa e quello operativo, in un unico stabilimento.

Item Type: Monograph (Technical Report)
Uncontrolled Keywords: bunker; weststar ; antiatomico
Subjects: 000 Scienza degli elaboratori - Scienze dell’informazione - Scienze archivistiche, librarie e dell'informazione documentaria – opere generali > 002 Il libro (classificare qui la Bibliografia storica (Bibliologia), le opere interdisciplinari sul libro > 002.074 Musei, collezioni, esposizioni
Depositing User: Sara Santorsa
Date Deposited: 05 May 2021 09:22
Last Modified: 05 May 2021 15:59
URI: http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/21094

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