Peronace, Edoardo and Galli, Paolo and Gasperini, Paolo, eds. (2025) Atlante delle mappe delle isosisme dei terremoti italiani. Riedizione in versione digitale di Postpischl D. (a cura di) “Atlas of isoseismal maps of the italian earthquakes” CNR, Progetto finalizzato geodinamica, Sottoprogetto Rischio sismico e ingegneria sismica, Quaderni de la ricerca scientifica n. 114, vol. 2A, Bologna, 1985. CNR Edizioni, Roma. ISBN 978 88 8080 736 0
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Abstract
L’Atlante fu concepito come complemento al Catalogo dei terremoti italiani dall’anno 1000 al 1980, originariamente pubblicato in lingua inglese su tavole formato 35x47 cm. Per carenza di tempo e risorse, non fu allora possibile realizzarne una versione esaustiva, almeno per gli eventi con intensità epicentrale pari o superiore al grado IX della scala MCS, come inizialmente auspicato dagli Autori. Si optò dunque per la pubblicazione delle mappe dei soli terremoti per i quali si riteneva di aver raggiunto un buon livello di conoscenza e completezza dei dati di intensità. Le isosisme (o isosiste) — curve che collegano punti a pari intensità macrosismica — sono state a lungo uno strumento privilegiato per rappresentare in forma areale la distribuzione degli effetti sismici. Il loro uso si è affermato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, grazie al lavoro pionieristico di studiosi come Mercalli, e ancor più di Baratta, Cavasino, Oddone, Rizzò, Riccò e molti altri. Questa pratica è rimasta prevalente fino all’ultimo quarto del secolo scorso, quando ha iniziato a farsi strada l’impiego di rappresentazioni alternative, come i piani quotati o le mappe interpolative basate su algoritmi matematici. Eppure, forse anche per quel margine di soggettività inevitabile nel disegno e chiusura delle singole isolinee, le mappe delle isosisme conservano intatto il loro fascino, unito a una straordinaria immediatezza comunicativa.
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