Le vittime di genocidio e i dilemmi delle promesse di giustizia

Policek, Nicoletta (2012) Le vittime di genocidio e i dilemmi delle promesse di giustizia. Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza, VI (3). pp. 14-29. ISSN 1971-033X

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Questo articolo propone una discussione su alcuni degli aspetti che contribuiscono a caratterizzare la definizione di vittima del genocidio, suggerendo una sorta di sgretolamento dei limiti prettamente giuridici, in favore di una definizione di vittima di genocidio che comprenda tutte le molteplici e a volte contrastanti voci di coloro che sono testimoni diretti o indiretti del “crimine di tutti i crimini”. La definizione di vittima dal punto di vista delle circostanze concrete è a volte difficile, complessa e soggetta a controversie, soprattutto quando ci si trova di fronte ad un numero cospicuo di vittime. È di fondamentale importanza, quindi, configurare un diritto soggettivo della vittima al risarcimento monetario, azionabile nei confronti non soltanto del reo, ma anche dello Stato; nonché al risarcimento morale, in funzione sanzionatoria. Atrocità commesse in larga scala, come avviene nel caso di genocidio, possono essere prevenute attraverso un costante e rigoroso coinvolgimento della società civile che può e deve essere coinvolta perché vittima e perché al tempo stesso capace di attuare programmi di prevenzione e di educazione alla nonviolenza. Cet article propose une discussion sur certains aspects contribuant à définir la victime de génocide, suggérant une sorte d’effritement des limites purement légales, à la faveur d’une définition de victime de génocide qui inclut toutes les voix, à la fois multiples et contrastantes, de ceux qui ont été témoins directs ou indirects du « crime des crimes ». La définition de victime du point de vue des circonstances concrètes est, en effet, difficile, complexe et susceptible de controverses, surtout face à un nombre élevé de victimes. Il est donc d’importance primordiale de créer un droit subjectif de la victime à l’indemnisation, qui peut être demandée aussi bien au coupable qu’à l’État. Des atrocités commises à grande échelle, comme c’est le cas du génocide, peuvent être prévenues grâce à une responsabilisation constante et rigoureuse de la société civile qui peut et doit être impliquée parce qu’elle est à la fois victime et capable de mettre en place des programmes de prévention et d’éducation à la non-violence. This paper suggests a discussion on some of the aspects which help forging a definition of victim of genocide, whilst proposing a sort of reshaping of purely legal limits, in favor of a definition that includes all the multiple and sometimes conflicting voices of those which are direct or indirect witnesses of the "crime of all crimes." The definition of victim of genocide is indeed difficult, complex and open to controversies, especially when we are dealing with a large number of casualties. Therefore, it is paramount to set up a legal framework where victims are entitled to both financial and moral compensation. Atrocities committed in large scale as in the case of genocide, can be prevented through constant and rigorous involvement of civil society which can, and should, be involved because society at large is a victim of genocide and because only civil society, as a whole, can set up and implement prevention and education programs based on notions on nonviolence.

Item Type: Article
Uncontrolled Keywords: Victims of genocide; justice
Subjects: 300 Scienze sociali
Depositing User: Prof.ssa Raffaella Sette
Date Deposited: 12 Nov 2012 13:27
Last Modified: 12 Nov 2012 13:27
URI: http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/4335

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