Alberti, C. (2009) Tissue engineering technologies: just a quick note about transplantation of bioengineered donor trachea and augmentation cystoplasty by de novo engineered bladder tissue. Il giornale di chirurgia, 30 (11/12). pp. 514-519. ISSN 1971-145X
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Abstract
Per ingegneria dei tessuti si intende un settore scientifico multidisciplinare volto alla realizzazione in vitro di strutture biologiche di ricambio, atte a rinforzare o sostituire organi umani in precarie condizioni. Diversi tipi di materiali – quali polimeri sintetici biodegradabili (acido poliglicolico, PGA; acido polilattico, PLA; copolimero PGA-PLA), sostanze di derivazione naturale (alginato, collagene), matrici acellulari (submucosa del piccolo intestino, SIS; submucosa acellulare vescicale, ABS), o tra loro assemblati (PGL legato a collagene) – sono stati impiegati come intelaiature (scaffold) sia prive di cellule ("unseeded technique"), allo scopo di promuovere, in vivo, nell'organo in cui vengono impiantate, naturali processi rigenerativi, non sempre, però, attuantisi, sia per sviluppare, in vitro, previa semina, nella loro compagine, di cellule del potenziale ricevente (autologous cell seeded technique), un tessuto ingegnerizzato, idoneo all'impiego in chirurgia ricostruttiva. Recentemente, la trachea di donatore morto, opportunamente decellularizzata, è stata usata quale scaffold per essere seminata, in vitro, con cellule epiteliali e condrociti derivati da cellule staminali mesenchimali del ricevente, al fine di ottenere un segmento ingegnerizzato di via respiratoria tale da sostituire il grosso bronco sinistro, gravemente malacico, del ricevente. In riferimento alle applicazioni in ambito urologico, è stato coronato da successo l'impiego di una "seeded technique" (cellule autologhe seminate su scaffold composto di PGA legato a collagene) per confezionare tessuto ingegnerizzato vescicale usato nella realizzazione di cistoplastica d'ampliamento in soggetti affetti da "vescica neurologica", ormai in fase estremamente grave (livelli alti di pressione endovescicale, compliance vescicale molto ridotta). L'impiego di cellule autologhe, ottenute, mediante biopsia, dai tessuti del ricevente, evita il rischio di rigetto dopo l'impianto. Peraltro, il ricorso a cellule organo-specifiche "adulte" presenta dei limiti correlati alla loro raccolta (potenziali complicazioni associate all'invasività della biopsia) ed alle difficoltà di cultura in vitro data la loro bassa capacità proliferativa. Pertanto, sono stati presi in considerazione diversi tipi di cellule staminali, embrionali o adulte, e di cellule progenitrici, al fine di utilizzarle in ingegneria dei tessuti. Per queste tecnologie risulta indispensabile l'impiego di bioreattori, atti a riprodurre, nelle culture cellulari, le condizioni dinamiche chimico-fisiche proprie dell'ambiente tissutale naturale, ed a consentire la valutazione delle risposte delle strutture bioingegnerizzate a differenti segnali biochimici e forze meccaniche.
Item Type: | Article |
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Uncontrolled Keywords: | Ingegneria tissutale, Trachea, Vescica, Cellule staminali, Chirurgia ricostruttiva, Urologia |
Subjects: | 600 Tecnologia - Scienze applicate > 610 Medicina e salute (Classificare qui la tecnologia dei servizi medici) > 617 Rami vari della medicina; Chirurgia |
Depositing User: | Nadia Del Gobbo |
Date Deposited: | 23 Feb 2016 15:29 |
Last Modified: | 23 Feb 2016 15:29 |
URI: | http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/6470 |
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