Lesioni non palpabili della mammella: la Mammotome-biopsy nella gestione preoperatoria del cancro della mammella

Ceccarelli, Graziano and Casciola, Luciano and Battistini, I. and Stefanoni, Massimo and Spaziani, Alessandro and Conti, D. and Di Zitti, Lelio and Valeri, Rosalia Maria and Bartoli, Alberto and Bellochi, Raffaele and Rambotti, Massimo and Codacci-Pisanelli, Massimo (2005) Lesioni non palpabili della mammella: la Mammotome-biopsy nella gestione preoperatoria del cancro della mammella. Il giornale di chirurgia, 26 (5). pp. 187-193. ISSN 1971-145x

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Abstract

Premessa: Il tumore del seno è nei paesi occidentali al primo posto per frequenza nelle donne e la sua incidenza è in costante crescita. Grazie soprattutto alla diffusione dello screening mammografico e ad una maggiore consapevolezza del problema, negli ultimi anni è aumentata la diagnosi delle cosiddette lesioni “non palpabili”; parimenti si è assistito ad un importante sviluppo delle metodiche diagnostiche di tipo mininvasivo. Alla tradizionale citologia con ago sottile si sono affiancate infatti varie procedure bioptiche percutanee; tali metodiche microistologiche hanno quasi del tutto sostituito la biopsia chirurgica escissionale e l’esame intra-operatorio al congelatore. Pazienti e metodo: Nella nostra Divisione di Chirurgia Generale, Vascolare e Mininvasiva, dal dicembre 1999 al settembre 2004 abbiamo eseguito, in collaborazione con il servizio di Radiologia, 214 biopsie su guida ecografia utilizzando la vacuum-assisted biopsy (Mammotome® ) con ago 11-Gauge. I risultati ottenuti per ciò che concerne l’accuratezza diagnostica, la quantità e qualità delle informazioni ottenute, il significato delle stesse nella eventuale gestione chirurgica, il discomfort globale per la paziente sono stati analizzati e discussi nel presente lavoro. Risultati: Delle 214 biopsie eseguite con tecnica Mammotome, nell’89,3% dei casi si è trattato di lesioni clinicamente non palpabili, con un diametro medio di 8 mm. L’età media delle pazienti era di 57,6 anni (range 31-88). La positività per patologia maligna è stata di 90 casi (42%). Nei casi di iperplasia duttale atipica e radial scar (6%) è stata effettuata l’exeresi chirurgica della lesione che ha confermato nel 100% dei casi la precedente diagnosi bioptica. Il 19% delle pazienti sottoposte a biopsia Mammotome era stato precedentemente sottoposto ad un prelievo citologico con ago sottile. Confrontando i risultati delle due metodiche, l’attendibilità diagnostica della seconda risulta essere significativamente superiore (p<0,05) come pure il numero di informazioni ottenute (istotipo, invasività, grading, recettori ormonali, etc.); il discomfort legato alla procedura, valutato in termini di dolore (VAS), è risultato inferiore a quello del prelievo con ago sottile (p<0,05). L’unica complicanza della biopsia Mammotome è rappresentata dall’ematoma nella sede del prelievo (8% dei casi). Il numero dei falsi negativi è stato di un caso, dovuto ad un non corretto centraggio del bersaglio. Conclusioni: Allo stato attuale in presenza di una lesione non palpabile della mammella la scelta della metodica diagnostica (agobiopsia o Mammotome) è legata al sospetto radiologico nella prospettiva di un eventuale intervento chirurgico. La biopsia con Mammotome nelle lesioni non palpabili

Item Type: Article
Uncontrolled Keywords: Carcinoma mammario, Lesioni non palpabili della mammella, Biopsia mammaria, Mammotome
Subjects: 600 Tecnologia - Scienze applicate > 610 Medicina e salute (Classificare qui la tecnologia dei servizi medici) > 617 Rami vari della medicina; Chirurgia
Depositing User: Chiara D'Arpa
Date Deposited: 14 Nov 2013 16:37
Last Modified: 14 Nov 2013 16:37
URI: http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/6991

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