Violante, Crescenzo (2009) Indagini geo-archeologiche al largo del sito Unesco "Costiera Amalfitana". Technical Report. CNR-IAMC, Napoli. (Unpublished)
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Abstract
Le ricerche effettuate a largo della Costa d’Amalfi hanno interessato sia il fondo che il sottofondo marino, permettendo di individuare nel dettaglio sia i caratteri morfologici che quelli stratigrafici e sedimentologici. La strumentazione utilizzata include sia mezzi di indagine indiretta, costituiti essenzialmente da sonde acustiche (SONAR), sia prelievi diretti del fondo (ad es. bennate) e del sottofondo (carotaggi), il cui impiego prevede l’utilizzo di mezzi navali dimensionati alle profondità e alla distanza dalla costa a cui si intende operare. I rilievi in oggetto hanno indagato fondali compresi tra 4 e circa 1000 m di profondità attraverso l’utilizzo di quattro vettori: la N/O Urania, lunghezza 63 m e la N/O Tethis, lunghezza 31.5 m, entrambi di proprietà CNR con i quali è stato possibile effettuare indagini geofisiche e sedimentologiche a profondità superiori a – 15 m; la N/O Juno, lunghezza 5,5 m, di proprietà INA, Texas USA e un motoscafo open, lunghezza 6 m con i quali ci si è spinti fin sotto costa a basse profondità. In particolare sono state effettuate misure batimetriche con ecoscandaglio multifascio (Multibeam Echo Sounder) che consente, a differenza dei comuni ecoscandagli a fascio singolo, un elevatissimo numero di misure di profondità per unità di superficie, in modo da avere una copertura pressoché totale dei fondali investigati. I dati raccolti hanno consentito la produzione di carte batimetriche ad elevata risoluzione che illustrano nel dettaglio i caratteri morfologici dei fondali, anche attraverso rappresentazioni tridimensionali e a rilievo ombreggiato. La configurazione dei fondali marini è stata, inoltre, indagata tramite rilievi con sonde a scansione laterale (side scan sonar) che misurano le locali proprietà acustiche del fondo, producendo immagini bidimensionali comparabili ad aereofotografie terrestri, caratterizzate da diversi livelli di grigio (sonogrammi) e contenenti ombre acustiche localizzate nei dintorni di oggetti rilevati o depressioni del fondo. Tali immagini acustiche permettono l’individuazione di affioramenti di roccia e dei vari tipi di sedimento sciolto, di strutture sedimentarie o legate ad attività antropica e di altri elementi morfologici a diverso grado di complessità presenti al fondo. Il sottofondo, invece, è stato studiato attraverso indagini sismiche effettuate tramite profilatori di sedimento (subbottom) che forniscono sezioni stratigrafiche, approssimativamente paragonabili a “radiografie”, che illustrano la geometria degli strati e la eventuale presenza di discontinuità tettoniche (faglie). Secondo fonti scritte, durante la notte del 24 novembre 1343, un'intera parte della città di Amalfi scomparve improvvisamente sott'acqua in un disastroso terremoto che colpì la Repubblica Marinara. Inoltre resti di mura romane sono stati mappati lungo le 11 miglia di costa a nord e a sud di Amalfi: si tratta di mura romane in opus reticulatum in prima analisi da attribuire a una possibile area di ancoraggio naturale, adibita a carico e scarico merci.
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