I treni e l'unificazione d'Italia:l'epoca delle costruzioni ferroviarie

Maggi, Stefano (2011) I treni e l'unificazione d'Italia:l'epoca delle costruzioni ferroviarie. TeMA - Trimestrale del Laboratorio Territorio Mobilità e Ambiente - TeMALab, 4 (01/11). pp. 7-14. ISSN 1970-9870

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Se si rileggono i testi dei patrioti del Risorgimento, si trovano frequenti accenni alle “strade ferrate”, come allora si chiamavano, ritenute indispensabili per collegare gli Italiani, divisi fra i diversi Stati preunitari. Abolizione dei dazi, libertà del commercio, circolazione delle idee furono associati all’idea di nazione italiana, trovando la realizzazione “fisica” nelle ferrovie, che dovevano unire il territorio della penisola dalle Alpi alla Puglia e alla Calabria. Al momento dell’unità d’Italia, non esisteva una rete ferroviaria nazionale, sebbene il Piemonte di Cavour avesse sviluppato un cospicuo reticolo di strade ferrate, che misuravano 850 km. Seguivano, per l’estensione dei binari, il Lombardo-Veneto con 607 km, il Granducato di Toscana con 323 km, lo Stato Pontificio con 132 km, il Regno delle Due Sicilie con 128 km, il Ducato di Parma con 99 km, il Ducato di Modena con 50 km. Molti tratti erano in corso di costruzione, ma non si aveva una rete interstatale, perché gli Stati preunitari avevano operato separatamente l’uno dall’altro. Con l’eccezione della tratta da Torino a Bologna, in corso di completamanto nel 1860, per il resto le reti erano state pensate per servizi interni a ciascuno Stato. Per mettere in comunicazione gli Italiani delle diverse regioni e creare un mercato nazionale, i governi post-unitari dedicarono dunque alle ferrovie i maggiori investimenti per lavori pubblici. Nell’arco di un decennio, si completò l’ossatura fondamentale della rete, con 6.600 km nel 1871, anno in cui fu anche inaugurata la galleria del Fréjus di 13,6 km, la più lunga del mondo, che poneva l’Italia sulla rotta della “Valigia delle Indie”, il più intenso traffico mondiale di merci fra l’Inghilterra e la popolosa colonia delle Indie britanniche. Negli anni ’70 furono estesi i collegamenti e nel 1879 fu approvata la legge sulle ferrovie complementari - destinate a completare la rete della penisola e delle isole maggiori - che aprì un cinquantennio di costruzione di ferrovie secondarie, con la ramificazione della rete. Allo stesso tempo, fu estesa la rete delle strade ordinarie, che dovevano servire soprattutto a collegare i centri minori con le stazioni ferroviarie, trasformando le mulattiere in carreggiabili.

Item Type: Article
Subjects: 600 Tecnologia - Scienze applicate > 620 Ingegneria e attivita' affini
700 Arti, Belle arti e Arti decorative > 710 Urbanistica e paesistica
Depositing User: Rosa Anna La Rocca
Date Deposited: 11 May 2011 09:00
Last Modified: 11 May 2011 09:00
URI: http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/3292

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