Ruggieri , Stefano and Aiello, Gemma and Buonocunto, Francesco Paolo and Marsella, Ennio and Passaro , Salvatore (2009) Rilievi magnetici ad alta risoluzione in aree antropizzate (Torregaveta e Ischia Porto, Campania) finalizzati alla localizzazione di condotte sottomarine. Rapporti Tecnici INGV, 117. pp. 1-33.
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Abstract
La determinazione della presenza di oggetti nell’immediato sottofondo in aree marine antropizzate (quali le aree portuali o settori di costa sensibili in termini di navigazione e messa in posto di opere di ingegneria civile costiera) è considerato uno degli elementi fondamentali della gestione sostenibile delle coste. Al controllo della gestione integrata dello sviluppo costiero (Integrated Coastal Zone Management, ICZM) negli ultimi anni sono confluite le autorità di controllo locali e nazionali, gli enti di ricerca e gli “assegnatari” delle responsabilità a livello civile e politico. Questi hanno riconosciuto la necessità di ispezionare preventivamente i fondali delle zone costiere in situazioni legate ad interventi quali installazione di manufatti, opere di manutenzione, installazione o monitoraggio di opere di ingegneria costiera, in tematiche di vario tipo, dall’esplorazione archeologica alla presenza di manufatti non cartografati (opere civili, tubi, condotte, cavi di vario genere, etc. Tipicamente, l’interfaccia acqua/sedimento viene ispezionata con l’ausilio di tecniche acustiche con emissioni ad alta frequenza (batimetria multifascio ed ecoscandaglio a scansione laterale, 100-500 KHz), mentre è pratica comune utilizzare tecniche acustiche (sismica monocanale ad alta risoluzione, 3-16 KHz circa in termini di frequenza di emissione dell’impulso acustico delle sorgenti) come metodo di prospezione anche in questi settori, per i quali la composizione sabbiosa dei fondali (scarsamente penetrabili con sorgenti caratterizzate da queste frequenze) ed i bassi valori di profondità (il beam-forming di molte strumentazioni non è certificato in battenti d’acqua inferiori a 10-15 m) ne sconsigliano l’utilizzo. Inoltre, frequenze più basse (1 KHz o minori) producono risultati troppo poco risolutivi per questo tipo di ispezione. Il metodo magnetico consente di determinare geometria e profondità di corpi sommersi/sepolti, qualora questi siano caratterizzati da una differenza nel valore del contrasto di suscettività magnetica rispetto al sedimento che li contiene, ed è considerato uno standard di altissimo profilo per la determinazione della presenza di oggetti sepolti in ambiente subaereo. In molti siti archeologici di grande rilievo le operazioni di scavo sono state guidate dai risultati di rilievi magnetici o multi-disciplinari comprendenti il metodo magnetico. Da un punto di vista metodologico, la natura dipolare delle anomalie magnetiche richiede l’applicazione di algoritmi di elaborazione per valutare l’estensione reale di un corpo sorgente magnetizzato,tra questi il più classico è la Trasformazione Funzionale di Riduzione al Polo (RTP). È ben noto che la forma dell’anomalia magnetica residua prodotta da un corpo magnetizzato riflette la direzione del vettore di magnetizzazione totale (Total Magnetization Vector, TMV), il quale è a sua volta il risultato dell’interazione dei vettori di magnetizzazione rimanente (Remnant Magnetization Vector, RMV, che rappresenta la magnetizzazione del corpo che produce l’anomalia) e indotta (Induced Magnetization Vector, IMV, che rappresenta l’andamento del campo magnetico terrestre nel punto dove si effettua la misura). La forma dell’anomalia prodotta da un corpo magnetizzato cambia in base alla latitudine e la determinazione della riduzione al Polo richiede la stima della Declinazione ed Inclinazione rimanenti ed indotte. Diversamente, algoritmi di boundary analysis, fra i quali il segnale analitico è il più conosciuto, sono indipendenti dai parametri di magnetizzazione e determinano i margini di una sorgente tramite l’applicazione della trasformata di Hilbert. È dimostrato, comunque, che possono esserci errori significativi sulla stima tramite segnale analitico della posizione di un corpo/sorgente magnetico rispetto alla sua reale ubicazione. Viene qui presentato un rilievo magnetometrico ad alta risoluzione effettuato dall’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del CNR di Napoli in due aree antropizzate localizzate nel settore costiero della Campania, cioè nelle zone di Ischia Porto (Isola d’Ischia) e di Torregaveta (Campi Flegrei). Il rilievo magnetico qui presentato è stato effettuato in una fase progettuale preliminare ed in modo propedeutico alle successive fasi di carotaggio, con lo scopo di riscontrare e di cartografare la presenza, nelle aree in studio, di condotte o cavi sottomarini sepolti o affioranti e target di più ridotte dimensioni, che avrebbero potuto costituire un rischio per manufatti o persone durante i sondaggi. Scopo ultimo del lavoro è quello di individuare un tracciato per la posa di un ulteriore cavo marino che dovrà collegare l’Isola di Ischia con il continente. Le fasce dove preferibilmente debba essere ubicato il cavo nelle zone costiere sono state localizzate e riportate. La determinazione di zone prive di sorgenti è stata effettuata, per la zona di Ischia Porto, con l’ausilio di una sovrapposizione delle stime dedotte da segnale analitico e ridotta al polo. Questo tipo di elaborazione stacked ha consentito di localizzare con una certa attendibilità le sorgenti.
Item Type: | Article |
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Subjects: | 500 Scienze naturali e Matematica > 550 Scienze della Terra > 551 Geologia, Idrologia, Meteorologia > 551.4 Geomorfologia e idrosfera > 551.46 Idrosfera, Geologia sottomarina e Oceanografia (Classificare qui le acque marine, l'Idrografia, l'Oceanografia fisica; le opere interdisciplinari sulla Scienza del mare, sugli oceani e i mari) > 551.468 Geologia sottomarina (Classificare qui il fondo oceanico) > 551.4683 Geomorfologia sottomarina (Classificare qui la Topografia del fondo oceanico) |
Depositing User: | Dr Gemma Aiello |
Date Deposited: | 10 Jun 2011 09:51 |
Last Modified: | 10 Jun 2011 09:51 |
URI: | http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/3350 |
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