Il legno nel ‘700: aspetti meccanici e d’anatomia

Ruggeri, Nicola (2011) Il legno nel ‘700: aspetti meccanici e d’anatomia. bollettino ingegneri (n.6). pp. 3-16. ISSN 2035-2417

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Abstract

Notevole per molti aspetti l’incursione che Ruggeri compie nella ricerca applicata prevalentemente francese, svoltasi nel Settecento, relativa alle caratteristiche del legno per le costruzioni, basata sull’empirismo quindi un esito cospicuo del metodo galileiano. Peraltro opportuna perché la ricerca stessa non è molto conosciuta a livello sistematico e fu desunta in Italia principalmente dalle citazioni di Francesco Milizia alla fine del secolo e, all’inizio dell’Ottocento, dall’opera di Jean Baptiste Rondelet Traité théorique et pratique de l’art de bâtir; il volume, tradotto dall’ingegnere Soresina per i Fratelli Negretti di Mantova nel 1835, ebbe in Italia una vastissima quanto meritata diffusione presso i professionisti di costruzioni ed è ancora oggi una fonte qualificata di informazioni di tecnologia avanzata, per quei tempi, delle costruzioni. Molto seria la ricerca effettuata da Ruggeri (che ha tra l’altro compiuto apprezzati studi sulla casa baraccata che fecero seguito agli studi fondamentali di Clementina Barucci sullo stesso argomento), puntualmente esposta dall’autore mettendo in evidenza quanto approfondite, non senza eccezioni, fossero già al tempo le conoscenze sui materiali lignei in particolare; impulso decisivo derivò alla ricerca da sperimentazioni e prove dirette su campioni, eseguite in numero grandissimo, per desumere le caratteristiche generali e quelle meccaniche di campioni minuti, degli alberi e delle membrature, cioè, in quest’ultimo caso di elementi in “dimensione strutturale”. Musshenbroek, De Buffon, Duhamel du Monceau sono i nomi più ricorrenti per l’impegno profuso e i risultati ottenuti. L’esposizione non si esime da osservazioni, compiute alla luce delle conoscenze attuali, sulle interpretazioni fornite dai Ricercatori del tempo e desunte dalla messe di dati raccolti, al fine di indicare quali altre tappe siano state necessarie per definire in maniera soddisfacente la natura e l’entità dei fenomeni indagati e dedurre spunti per approfondimenti da cui la costruzione lignea, che attraversa un periodo di rinnovato interesse e pluralità di applicazioni, trarrà vantaggi. La ricerca apre altri orizzonti di speculazione. Quelli relativi, per esempio, all’uso nelle strutture portanti (travi, solai e carpenterie di copertura) del “ferro”, che dalla fine del Settecento diventava sempre più disponibile per l’impiego in edilizia in combinazione proprio con il legno (le travi armate, per es., o la capriata Polonceau) oltre che con la muratura e del consolidamento con elementi metallici di strutture lignee esistenti danneggiate. È interessante rilevare che Giovanni Poleni utilizzò, a metà del secolo, risultati desunti dall’attività di studiosi e sperimentatori contemporanei, soprattutto mediante la fitta corrispondenza con Musschenbroek, nonché di proprie esperienze appositamente istituite, non per le applicazioni alle nuove costruzioni ma proprio per il consolidamento di strutture esistenti, nello specifico quelle murarie della cupola di San Pietro. Egli impostò in modo scientifico la relativa problematica di analisi delle strutture portanti antiche, rilevazione e interpretazione delle manifestazioni di dissesto, erigendo in metodo la procedura che indica le attività indispensabili preliminari al consolidamento; attività speculative e strumentali che oggi si definiscono identificazione della struttura, determinazione del comportamento strutturale, analisi e decorso del dissesto e che permettono di formulare la diagnosi di questo. Le vicende esposte si intrecciano con la lunghissima ricerca, argomento qui pure diffusamente analizzato, sulla interpretazione del comportamento delle travi, quelle di legno ovviamente che è il materiale resistente a trazione ed a compressione, sviluppando e perfino correggendo, ma senza smantellarla, l’impostazione che Galilei aveva dato nel secolo precedente. Se ne consiglia la lettura sulla scorta di opere generali come quella di Edoardo Benvenuto su La scienza delle costruzioni ed il sviluppo storico, pubblicata da Boringhieri, più volte citata nel testo, dell’articolo di Massimo Corradi “Tra ‘Philosophia naturalis’ e ‘Resistenza solidorum’ ” pubblicato sul n° 10-2003 del “Bollettino Ingegneri”; della Piccola storia della scienza del costruire, di Claudio Messina, pubblicata da Nerbini a Firenze nel 2009. Gennaro Tampone

Item Type: Article
Uncontrolled Keywords: Il legno nel '700, strutture di legno, scienza delle costruzioni, anatomia del legno
Subjects: 600 Tecnologia - Scienze applicate > 620 Ingegneria e attivita' affini
700 Arti, Belle arti e Arti decorative > 720 Architettura (Classificare qui le opere d'insieme su Architettura, Urbanistica e Paesistica)
Depositing User: Collegio Ingegneri Toscana
Date Deposited: 19 Dec 2011 08:31
Last Modified: 19 Dec 2011 08:31
URI: http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/3809

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