Le concentrazioni editoriali: analisi di un fenomeno in crescita

Pastore, Luca (2012) Le concentrazioni editoriali: analisi di un fenomeno in crescita. Other thesis, Università degli studi di Roma Tor Vergata.

[img]
Preview
PDF
tesi_Luca_Pastore_File_unico_con_corr..pdf - Submitted Version

Download (728kB)

Abstract

Questo lavoro intende essere, insieme, un'analisi delle cause e delle conseguenze del fenomeno delle concentrazioni editoriali nel nostro Paese. Sempre con maggior frequenza si assiste, oggi, allo sviluppo e alla crescita dimensionale di pochi grandi gruppi editoriali che, mediante l'attuazione di strategie atte ad acquisire spazi fondamentali all'interno della filiera in cui operano, diversificano le proprie linee di produzione e ambiti di business. Si osserva così un processo di concentrazione verticale e orizzontale, difficilmente reversibile, che contraddistingue il nostro panorama editoriale e quello dei principali paesi occidentali. L'irreversibilità di questo processo è alimentata da elementi di diversa natura, che possono essere però ricondotti a due aspetti fondamentali: le logiche economico-finanziare che investono anche l'industria editoriale, e l'inadeguatezza del sistema di norme antitrust che regola il mercato editoriale italiano. Parallelamente alla crescita dimensionale dei grandi gruppi editoriali e all'affermazione delle loro logiche commerciali, si assiste alla difficoltà crescente delle aziende medio piccole, che operano nel medesimo settore, di rispondere in modo competitivo alle aggressive logiche produttive, distributive e promozionali di queste concentrazioni aziendali che, grazie anche all'ausilio di capitali extra editoriali, riescono a espandere il loro core business a tutta una serie di attività contigue a quelle del mondo editoriale. Al fine di comprendere la natura e l'evoluzione del fenomeno delle concentrazioni nell'editoria libraria del nostro Paese, è indispensabile analizzare l'espansione, le potenzialità e le strategie di sviluppo delle cinque imprese che dominano il mercato editoriale italiano: Mondadori, RCS, G&MS, Giunti e Feltrinelli. Queste, infatti, offrono l'esempio concreto di come attuare un vantaggio competitivo attraverso acquisizioni delle imprese concorrenti, integrazioni verticali e conseguente controllo dei segmenti strategici dell'intera filiera editoriale. Contestualmente le norme largamente permissive in materia antitrust permettono ai grandi gruppi editoriali di pianificare la propria crescita dimensionale, determinando così in Italia la nascita di un sistema editoriale oligopolistico. Il controllo del settore da parte di questi gruppi sembra totale: possiedono gli strumenti di produzione e i veicoli di promozione, le reti di distribuzione e i canali di vendita, rendendo agli editori indipendenti particolarmente difficile fare a meno dei loro servizi o sottrarsi alla loro influenza. La logica commerciale che regola il funzionamento della catena del libro è dunque nelle mani dei grandi gruppi e ciò impone serie difficoltà agli editori e ai librai indipendenti che sempre più frequentemente sono costretti a cessare la loro attività. Le scarse informazioni a disposizione riguardo queste tematiche sono certamente tra gli aspetti che più hanno contribuito nella decisione di realizzare tale studio; e l'analisi dei dati disponibili, relativi alla produzione libraria nel nostro paese, testimonia sia le criticità che affliggono la piccola editoria indipendente, sia il perpetrarsi e acuirsi delle logiche commerciali imposte dai grandi gruppi editoriali. Le logiche di produzione sono sempre più orientate dai processi di finanziarizzazione, tendendo a negare al libro il ruolo di veicolo per la formazione culturale: i titoli in commercio aumentano, la tiratura media diminuisce insieme ai processi qualitativi di selezione e i libri escono dal mercato velocemente, al pari di qualsiasi altro prodotto. Questo comporta un generale scadimento dell'offerta culturale e una progressiva estinzione della bibliodiversità nel panorama editoriale, in Italia e non solo; un'omologazione dell'offerta proporzionale tanto all'espansione dei grandi gruppi editoriali, quanto alla crescente difficoltà delle realtà indipendenti di collocarsi competitivamente nel mercato. Come può essere garantita, infatti, la pluralità delle idee e dei contenuti se circa il 70% del mercato editoriale è controllato esclusivamente da cinque o sei aziende? Le classifiche dei libri più venduti nel nostro paese sono la cartina al tornasole di questa situazione, testimoniando come nei dieci libri più venduti, il rapporto sia in media di otto a due per i grandi gruppi editoriali. Questo lavoro mostra come sarebbe di fondamentale importanza che il dibattito sul problema delle concentrazioni editoriali, e parallelamente sulle difficoltà dell'editoria indipendente, avesse margini di ampio respiro e non coinvolgesse esclusivamente gli operatori del settore, al fine di limitare il controllo totale su ciò che viene pubblicato e su ciò che dovrà essere letto. Il pluralismo dei contenuti deve obbligatoriamente passare per una maggiore attenzione alle problematiche che vengono vissute e denunciate dagli editori indipendenti, almeno di quelli che puntano ancora sulla costituzione di un catalogo duraturo e su un progetto editoriale di lungo respiro, piuttosto che su prodotti editoriali frutto di logiche commerciali. Le riflessioni sull'importanza dell'indipendenza editoriale e sulla possibilità di operare nel campo dei contenuti in maniera scevra da condizionamenti, sta oggi coinvolgendo sempre di più il dibattito culturale internazionale: il problema delle concentrazioni editoriali sembra non avere confini, e con modalità e caratteristiche differenti ha già da anni interessato gli Stati Uniti, la Francia e molti altri Paesi occidentali. Un baluardo, contro i crescenti fenomeni di concentrazione e di omologazione della cultura, può essere rappresentato dalla piccola e media editoria indipendente, che oggi sempre di più, invece di abdicare sotto il peso di una concorrenza sleale, cerca di organizzarsi e di reagire moltiplicando le proprie strategie di resistenza, con le quali contribuire alla difesa di un'editoria caratterizzata dalla pluralità, impegnata e attenta alla qualità dei prodotti editoriali.

Item Type: Thesis (Other)
Subjects: 000 Scienza degli elaboratori - Scienze dell’informazione - Scienze archivistiche, librarie e dell'informazione documentaria – opere generali > 070 Media (Classificare qui i Mass media, il Giornalismo, l'Editoria, la comunicazione)
Depositing User: Marco Martini
Date Deposited: 29 Oct 2012 12:49
Last Modified: 16 Oct 2013 12:05
URI: http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/4331

Actions (login required)

View Item View Item