Onesti, Maria Giuseppina and Bitonti, Andrea and Fino, P. and Ciotti, Mariangela and Scuderi, Nicolò (2008) Nuove strategie terapeutiche nel trattamento delle ferite difficili. Il giornale di chirurgia, 29 (5). pp. 212-220. ISSN 1971-145X
|
PDF
article(92).pdf - Published Version Download (231kB) |
Abstract
Introduzione. Il trattamento medico-chirurgico delle ferite difficili rappresenta un problema socio-sanitario in continua crescita, colpendo attualmente nel nostro Paese circa 2.000.000 di persone. La “ferita difficile” non è altro che una perdita di sostanza cutanea, a patogenesi multifattoriale, che non tende alla guarigione in modo spontaneo. Numerosi studi presenti in letteratura hanno evidenziato che l’uso delle medicazioni avanzate consente di raggiungere migliori risultati clinici ed economici nel processo di guarigione delle ferite difficili, assicurando sia una permanenza superiore sulla lesione che accorciando il tempo di trattamento, in quanto viene richiesto un minor numero di applicazioni rispetto alle medicazioni tradizionali. La Wound Bed Preparation (WBP) può essere definita come la gestione globale e coordinata della lesione cutanea atta a rimuovere le barriere locali alla guarigione o a promuovere l’efficacia di misure terapeutiche innovative. La medicazione avanzata non è altro che un materiale di copertura che possiede caratteristiche di biocompatibilità. Scopo della medicazione avanzata è quello di creare l’ambiente ideale per il processo di cicatrizzazione isolando la ferita da eventuali traumi ed infezioni esterne. Pazienti e metodi. Nell’Ambulatorio “Ferite Difficili” della Cattedra di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva del Policlinico Umberto I di Roma, dal gennaio al dicembre 2006, sono stati trattati 570 pazienti (308 uomini – 262 donne), con un’età variabile dai 2 giorni agli 85 anni, affetti da ulcere di varia natura. Nell’ambito dei nostri casi clinici sono stati selezionati 200 soggetti divisi casualmente in due gruppi: gruppo A - 100 pazienti trattati unicamente con medicazioni tradizionali; gruppo B - 100 pazienti trattati unicamente con medicazioni avanzate. Ogni paziente è stato trattato localmente con medicazioni periodiche, specifiche a seconda del tipo di ferita difficile presentata. Inoltre si è proceduto all’individuazione ed alla cura dei fattori sistemici, concause dell’ulcera. Il nostro protocollo prevedeva medicazioni due o tre volte alla settimana a seconda che si trattasse di ferite infette o non infette, per un periodo cha poteva variare da un mese per i casi meno gravi ad un anno per le forme croniche. Risultati. È risultata evidente una più alta percentuale di guarigione ottenuta attraverso l’utilizzo delle medicazioni avanzate. Nel Gruppo A si sono ottenuti i seguenti risultati: la guarigione del 53% delle ferite; il restante 47% non è guarito, ma nel 17%, le medicazioni sono state di ausilio alla preparazione del letto vascolare per l’esecuzione di un intervento definitivo (applicazione di innesti o lembi locali); nel rimanente 30%, invece, è stato ottenuto solo un modestissimo miglioramento della lesione che è ancora in fase di trattamento. Nel Gruppo B si è ottenuta la guarigione del 65% delle ferite; nel restante 35% non guarito, nel 15% le medicazioni sono state di ausilio alla preparazione del letto vascolare per l’esecuzione di un intervento definitivo (applicazione di innesti o lembi locali) mentre nel rimanente 20% si è raggiunto comunque un notevole miglioramento della lesione (con riduzione delle dimensioni, scomparsa dell’infezione e miglioramento della qualità di vita del paziente). Discussione e conclusioni. In sintesi, emerge che le medicazioni avanzate, se correttamente impiegate, offrono vantaggi in termini di efficacia clinica (velocità di guarigione della lesione), di qualità della vita del paziente e di economicità. Non ultimo è da considerare che la ferita difficile è spesso l’epifenomeno di una malattia sistemica. La ferita difficile richiede, quindi, un trattamento multidisciplinare. difficile richiede, quindi, un trattamento multidisciplinare. Results. The results showed a higher percentage of recovery reached by using the advanced dressings. Group A showed the followings results: the 53% of patients recovered from wounds; the remaining 47% patients did’nt not recover but in 17% cases medications showed to be of some help in the preparation of the vascular bed for the execution of a definitive operation (application of grafts or local edges), while the remaining 30% has shown a scarce improvement of the injury and they are still under treatment. Group B showed the 65% of patients recovered from wounds; as for the remaining 35% not recovered patients, medications represented an auxiliary aid to the preparation of the vascular bed for the execution of a definitive operation (application of grafts or local edges) for the 15% of patients, while the remaining 20%, even if not completely recovered, showed a notable improvement of the injury (reduction of the dimensions and disappearance of the infection and improvement of the patient quality of life). Conclusions. In synthesis, it emerges that the advanced dressings, if correctly used, offer advantages in terms of clinical effectiveness (rapid recovery from the injury), patient quality of the life and cheapness. It has also to be considered that the difficult wound is often the epiphenomenon of a systemic illness. The difficult wound requires, therefore, a multidisciplinary treatment.
Item Type: | Article |
---|---|
Uncontrolled Keywords: | Ferita difficile, medicazione avanzate, trattamento multidisciplinare, guarigione della ferita, qualità di vita |
Subjects: | 600 Tecnologia - Scienze applicate > 610 Medicina e salute (Classificare qui la tecnologia dei servizi medici) > 617 Rami vari della medicina; Chirurgia |
Depositing User: | Nadia Del Gobbo |
Date Deposited: | 29 May 2013 14:45 |
Last Modified: | 29 May 2013 14:45 |
URI: | http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/5059 |
Actions (login required)
View Item |