Studio epidemiologico sulla toxoplasmosi in gravidanza: benefici dello screening

Genovese, Fortunato and Risoleti, E.V.I. and Rubino, C. and Carbonaro, A. and Leanza, Vito and Cimino, C. and Proto, N. and Zarbo, Giuseppe (2011) Studio epidemiologico sulla toxoplasmosi in gravidanza: benefici dello screening. Giornale italiano di ostetricia e ginecologia, 33 (5). pp. 259-263. ISSN 1971-1433

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Abstract

La toxoplasmosi è una zoonosi causata dal parassita Toxoplasma gondii. L’infezione umana, dovuta all’ingestione delle oocisti del parassita, generalmente asintomatica o associata a sintomi non specifici (febbre, malessere, linfadenopatia), durante la gravidanza può causare gravi problemi alla salute del feto, quali ritardo mentale, epilessia, cecità e morte. La classica triade di segni clinici patognomonici di toxoplasmosi congenita è costituita da: corioretinite, idrocefalia e calcificazioni intracraniche. Negli ultimi anni si è discusso molto sull’utilità o meno dello screening anti-toxoplasma da effettuare su tutta la popolazione gravida, anche in considerazione del fatto che non tutti gli autori concordano sull’efficacia della terapia medica anti-toxoplasma in caso di trasmissione verticale dell’infezione dalla madre al feto. Uno studio epidemiologico decennale (2000-2009) è stato, pertanto, condotto per valutare i benefici di tale screening in termini di riduzione della morbidità e mortalità perinatale da infezione toxoplasmica in gravidanza. Di 10.336 donne che si sono sottoposte a screening prenatale (eccetto 10 pazienti) e che hanno partorito durante la decade considerata presso lo stesso ospedale a Catania, 25 pazienti (2,42‰) sono risultate affette da toxoplasmosi e sottoposte ad uno di due regimi terapeutici sulla base dell’epoca gestazionale al momento dell’insorgenza dell’infezione. Soltanto 2 casi (di cui uno in donna non sottopostasi a screening) di toxoplasmosi congenita, in forma subclinica, su 10.362 nati vivi (0,2‰) sono stati rilevati sulla popolazione studiata. L’incidenza di toxoplasmosi materna e congenita evidenziata in questo studio è simile a quella riportata nelle maggior parte dei Paesi occidentali; tuttavia il tasso di infezione congenita è ai livelli più bassi, specialmente rispetto ai Paesi dove lo screening di massa non è raccomandato, suggerendo che molto probabilmente ciò è da attribuire alla pronta identificazione di tutte le sieroconversioni materne ed al loro successivo trattamento. I risultati di questo studio sembrano, dunque, sostenere l’impiego, su larga scala, dello screening, il cui costo è stato quantificato come pari a circa 42 Euro per nato vivo, per contrastare la morbidità e mortalità perinatale da toxoplasmosi. Altri studi sono, comunque, necessari per confermare questa conclusione.

Item Type: Article
Uncontrolled Keywords: Toxoplasmosi materna, toxoplasmosi congenita, screening, trattamento medico
Subjects: 600 Tecnologia - Scienze applicate > 610 Medicina e salute (Classificare qui la tecnologia dei servizi medici) > 618 Altri rami della medicina; Ginecologia e ostetricia, Pediatria, Geriatria
Depositing User: Matteo Viola
Date Deposited: 08 Aug 2013 13:52
Last Modified: 08 Aug 2013 13:52
URI: http://eprints.bice.rm.cnr.it/id/eprint/6569

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